I sensori sono strumenti che possono individuati a seconda del tipo di segnale in uscita, del principio di funzionamento e del tipo di grandezza fisica che misurano, quest’ultimo risulta essere l’aspetto considerato maggiormente. Esistono diversi tipi di sensori, ad esempio vengono prodotti: i sensori a infrarossi, i quali registrano la presenza di persone in un determinato ambiente, i sensori di movimento, come i sensori PIR, i radar, i velocimetri e i tachimetri, e i sensori di orientamento. Possono essere adottati in diversi ambiti, ma con il passare degli anni e con lo sviluppo dell’elettronica, è aumentata la loro diffusione in ogni campo tecnologico; alcuni ambiti specifici che scelgono di impiegare questi dispositivi sono la medicina, la robotica, l’industria e i sistemi di controllo. “Il sensore è un dispositivo che si trova in diretta interazione con il sistema misurato [...]. I dispositivi in commercio spesso integrano al loro interno anche alimentatori stabilizzati, amplificatori di segnale, dispositivi di comunicazione remota, ecc. In quest’ultimo caso si preferisce definirli trasduttori.” (fonte: Wikipedia). I sensori possono essere collegati ad uno strumento registratore, il quale ha il compito di memorizzare il segnale per una sua elaborazione successiva, molte volte il segnale viene tradotto in dati digitali attraverso una conversione analogico-digitale (i dati digitali vengono memorizzati nello strumento stesso o su un computer collegato in remoto); possono offrire una lettura del segnale e tradurlo in una lettura nell’unità ingegneristica; possono essere collegati ad uno strumento indicatore, che viene definito display. Tutti questi aspetti dipendono dal tipo di sensore e dal modo in cui viene utilizzato. I sensori di movimento vengono solitamente utilizzati per effettuare la rilevazione del passaggio di individui nell’ambiente in cui vengono installati, vengono definiti anche volumetrici o radar. Questi dispositivi possono essere combinati con sensori di luce e perimetrali, i quali sono installati negli impianti di antifurto e svolgono un ruolo di controllo. Sono in grado di indicare e riportare alla cosiddetta centralina il movimento di una zona che viene controllata dal sensore stesso, attraverso l’invio di un segnale elettrico. I sensori PIR rappresentano un ulteriore tipo di sensori: questi dispositivi possiedono gli infrarossi e sono in grado di individuare e di intercettare il passaggio o il movimento di qualsiasi entità; nel caso in cui si tratti di una persona, il sensore determina l’attivazione dell’allarme. L’installazione del sensore di movimento avviene in zone di passaggio, come le scale o altre aree presenti all’interno dell’abitazione. Questa categoria di sensori può essere applicata in diversi campi, in particolare negli impianti di climatizzazione e di riscaldamento, nei luoghi di produzione, negli uffici, nelle zone di sicurezza e nelle aree di parcheggio. Altri dispositivi che possono essere impiegati nei settori precedentemente citati sono i sensori e le sonde di luminosità. I sensori e le sonde di luminosità per ambiente hanno la capacità di misurare l’intensità della luce, di controllare e monitorare gli impianti di illuminazione, di osservare e monitorare l’illuminazione nelle case, nei locali commerciali e negli ambienti di lavoro. In questo modo, è possibile regolare la luce in modo costante in base alla luce diurna, per ottenere una protezione dai raggi del sole con l’obiettivo di non riscaldare le varie zone degli edifici quando non è richiesto. Si tratta di strumenti che sono in grado di misurare e controllare l’illuminazione della luce diurna e l’intensità della luce artificiale.Breve introduzione sui sensori e le loro principali funzioni
I sensori di movimento e i sensori di luminosità: le loro applicazioni