Misurare affidabilmente la concentrazione di CO2

 

Se molte persone condividono lo stesso spazio, l'aria può diventare molto pesante.

La colpa è sicuramente attribuibile all'anidride carbonica che noi respiriamo che porta ad un calo di concentrazione, capacità produttive e benessere.

Con i sensori di anidride carbonica si monitora la concentrazione di CO2 negli uffici, nelle sale riunioni, nelle scuole e nelle classi o anche in case con basso consumo energetico.

 

Leggendo queste righe troverete informazioni contenenti:

  • valori di CO2 consentiti

  • dove si piazzano i sensori CO2

  • Metodi per misurare l’anidride carbonica

  • Ventilazione degli spazi

 

Sale riunioni puzzolenti, aule soffocanti e abitazioni mal areate. Tutti li conosciamo.

La colpa, oltre che all'umidità e alla temperatura del ambiente, è attribuibile anche all'anidride carbonica, che è un gas inodore e insapore ed è percettibile solo per i suoi effetti negativi: sonno, perdita di concentrazione, malessere,…

Proprio in questi ambienti chiusi, si possono riscontrare accumuli di CO2 compresi tra i 5000 e 6000 ppm. La tossicità del anidride carbonica per l’uomo comincia con una concentrazione del 0.08% ovvero 800 ppm di anidride carbonica diminuiscono notevolmente la concentrazione e il benessere.

Per questo i nostri sensori per l’anidride carbonica, misurano in modo facile e affidabile la concentrazione di CO2, cosi in caso di valori troppo alti, segnalano al condotto d’areazione di far fluire più aria fresca.

Per ottenere una qualità dell'aria davvero buona non si deve superare il limite di 1000 ppm di anidride carbonica (CO2).

Basandosi su questo dato, la norma DIN 1946-6 prevede un flusso d'aria dall'esterno di 30m3/h a persona. Un valore di 1000 ppm CO2 con gli standard costruttivi attuali e l'elevato spessore degli involucri degli edifici non si dovrebbe raggiungere, grazie ad occasionali ventilazioni o alle finestre a ribalta. –fonte Wikipedia

 

 

Perché applicare sensori di CO2 in uffici, case e scuole?

 

Le case e gli edifici moderni dispongono di un ottimo isolamento termico. Questo grazie alla normativa di legge creata al fine di ridurre i costi del riscaldamento. Ma questa è una lama a doppio taglio perché le finestre e le pareti impediscono uno scambio d’aria. Questo porta ad un aumentò di CO2, ma anche di umidità che porta alla formazione di muffa. I rischi legati alla salute a causa delle spore fungine sono molto alti. Per evitare rischi inutili per la nostra salute e danni all'edificio è necessario ventilare costantemente, specialmente gli edifici moderni, come case passive e a basso consumo energetico.

Qui entrano in gioco i nostri sensori che misurano l'anidride carbonica. Alcuni modelli misurano anche la concentrazione dell'umidità, cosi se si rilevano valori alternati il sensore può inviare un segnale per comandare direttamente l'impianto di ventilazione.

 

Metodi di misurazione.

 

I nostri sensori di anidride carbonica misurano l’accumulo di CO2 attraverso la spettroscopia ad infrarossi, nota anche ad infrarossi non dispersiva. Poiché l’anidride carbonica riduce l'incidenza degli infrarossi sul sensore di CO2, in base alla concentrazione di anidride carbonica nell'aria all'interno dell'ambiente, cambia il segnale ricevuto.

 

Per avere altre informazioni su nostri sensori di anidride carbonica, visitate la pagina dei prodotti:

https://www.itsensor.it/qualita-e-portata-dell-aria/sensori-co2voc.html

 

Per altre informazioni contattateci qui.

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